Joë Bousquet
C’è un’altezza della coscienza in cui il verbo è il linguaggio della vita, non dell’uomo: come se la mente, elevandosi fino a quel punto, tendesse a scoprire l’unico senso delle affermazioni che le esigenze vitali hanno diversificato. Atto poetico per eccellenza, e che porta necessariamente le tracce di un’operazione collettiva, come se, da una stessa operazione mentale, risultasse che le cose sono come sono, ed essere è essere molti.
Si arriverebbe a mostrare, credo, che un uomo è lui solo se ha uno scopo fuori dal mondo; e poiché ogni analisi del linguaggio ci dà una vista diretta di questi problemi, troveremmo nei proverbi una specie di testimonianza sacra: formulati in una visione spirituale, non hanno per nulla un’esperienza quotidiana del destino umano.
Tratto da:
Joë Bousquet, Mistica,
trad. di Massimo Sannelli,
Lavis, La Finestra, 2013.
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