Continua a leggere Senza recidersi mai dal proprio mare – Iole TOINI
Archivio mensile:novembre 2007
Pedro Páramo – di Juan RULFO
(Diego Rivera, The day of the dead, 1923-24)
[Juan Rulfo, Pedro Páramo, traduzione di Emilia Mancuso, Milano, Feltrinelli, “Le Comete”, 1960, pag. 5-10 (Pedro Páramo, México, Fondo de Cultura Económica, 1955)]
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Venni a Comala perché mi avevano detto che qui viveva mio padre, un certo Pedro Páramo. Fu mia madre a dirmelo. E io le promisi che, dopo la sua morte, sarei andato a trovarlo. Le strinsi le mani per confermarle la mia promessa; stava per morire, e io, in quel momento, avrei fatto qualunque cosa. “Va a trovarlo, ti prego, non te ne dimenticare,” mi raccomandò. “Si chiama così e così. Sono certa che sarà contento di conoscerti.” Continua a leggere Pedro Páramo – di Juan RULFO
Il custode della memoria che resiste
28 novembre 2005 – 28 novembre 2007
AUGURI E GRAZIE AL CARISSIMO GIORGIO DI COSTANZO
Poéthiquettes – Francesco FORLANI
Lavoro da fare (I) – Biagio CEPOLLARO
Da Versi nuovi (1998-2001), Oedipus Ed., 2004
il piccolo e il grande (1923, 1997)
(tra Carlo, il padre e Carlo, il figlio)
il piccolo chiede perché c’è buio e perché
luce
Continua a leggere Lavoro da fare (I) – Biagio CEPOLLARO
Index vacuus – Nanni Cagnone
(Tommaso Cascella, Corpo d’amore, 1998)
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Testi da INDEX VACUUS
(Nanni Cagnone, Index Vacuus. Poems. Translated from the Italian by Richard Milazzo with the author, New York, Edgewise Press, 2004)
Giorni anneriti
e segnature d’infanzia.
Infine, questa stanza
oscuramente formata,
e oscura. Continua a leggere Index vacuus – Nanni Cagnone
L’acqua destinata alla nascita – Flavio ERMINI
Ur-Poema n. 4. Tra pensiero
01. Di Pietra
le braccia che danno forma alla morte per avere da essa parola, come l’acqua destinata alla nascita o il sangue duplicato nel volo, altro la morte non dà
al tatto sanguina la superficie dolorosa delle mani seguendo i moti che alla vita portano le cose quando ogni moto è connesso agli altri e le cose cadono, dappertutto, con l’arretrare del sole
conforme alla luce, maschera i nomi la lingua e sale per lievi nascite con il respiro come fanno i venti. È sabbia tra i cavi il seme degli occhi, in una profusione di modi
Continua a leggere L’acqua destinata alla nascita – Flavio ERMINI
Il corpo vertiginoso dell’attesa – Ilaria SECLI’
Ilaria Seclì
Da “D’indolenti dipendenze”, Besa, 2005
Verifica d’Impatto Umano
ma potrei metterci vasi di fiori
rossi
su questi fianchi larghi
inutilizzati
o bordarli di centrini tirolesi
o farne autostrade d’accoglienza
per poeti frustrati barboni puttane. Continua a leggere Il corpo vertiginoso dell’attesa – Ilaria SECLI’
La lingua plurale del senso – Antonio DIAVOLI
Federico Federici
da Schemi dell’ombra
16 settembre 2007
Le cose nei loro nomi invisibili sono il mondo
muto, una cosa sola in esso, il mondo all’oscuro
di tutto, compreso solo al fuoco che divora di continuo
Continua a leggere La lingua plurale del senso – Antonio DIAVOLI
Voci da seminare nei giorni – Francesco TOMADA
Testi inediti
…
Quando venne il terremoto del ‘76
era sera ed io avevo otto anni
uscimmo tutti di corsa nei cortili
così come eravamo, noi bambini già in pigiama
ricordo la casa che tremava nel buio
e non ho mai pensato che potesse cadere
ma avevo paura, paura per il rumore
e perché si muoveva la terra
e restava ferma l’aria
una cosa sconosciuta
il contrario del vento
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Ventiseimilacinquecento giorni per Pino MASCIARI
“Ogni persona in più che viene a conoscenza della mia storia mi allunga la vita di un giorno.”
(Pino Masciari)
In principio fu la banda bassotti, col suo codazzo sempre sorridente di nani e ballerine, di servi e di guittti di regime: e furono cinque anni di rapina e di sopruso di classe istituzionalizzati, di scorrerie in lungo e in largo per il belpaese che fecero terra bruciata di ogni legalità, di ogni etica, di ogni idea superstite di comunità, di società civile, di democrazia, di accoglienza, di memoria storica condivisa.
Ma per fortuna tutto questo finì ed ebbe inizio, finalmente!, la tanto agognata rinascita, l’opera di ripristino dei valori costituzionali offesi che ancora felicemente continua. E infatti…: già due anni di silenzio tombale, un velo indecente di buonismo a occultare le macerie di ieri e, tutt’intorno, l’inconfondibile profumo di resa, con retrogusto da insaccato avariato al pistacchio.
Apprendimento di cose utili (I) – Gennaro GRIECO
FRA GLI ORTI SENZA UN NETTO DI CONFINE
(Erpicanti Erranti)
Al teatro muto dei figuranti
(Sotto i cieli di Torino)
Ma quale sarà il Nord su queste strade,
compagni miei che ancora seguitate,
dove sarà la tappa del riposo
o il miracoloso unguento che allevia
il passo – acqua fresca per le ferite?
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Oralità Poesia Scrittura (I) – Lello VOCE
Romance: i due passanti
(Da Lello Voce, I segni i suoni le cose, Manni editore, 1995)
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sull’epa sull’epa dove posa il kore sulla sventraglia la parpaglia hic
i due passanti:quello distinto con il vestito grigio e quello distinto
con il vestito grigio abbandonati a questa sterpaglia di sensazioni
alla mitraglia che raglia l’impiglia senz’alma né epa senz’occhi più
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Ora e sempre: verità e giustizia per Genova
È grave far ricadere i fatti di Genova su 25 capri espiatori, mentre i veri responsabili sono stati promossi ad alte cariche di stato. Questa non è democrazia.
Padre Alex Zanotelli
Continua a leggere Ora e sempre: verità e giustizia per Genova
Jaroslav SEIFERT tradotto da Sergio CORDUAS
Mozart a Praga
Tredici rondò su Praga
(Mozart v Praze. Třináct rondeaux o Praze, 1951)
I
Kdybych na flétnu umě hrát,
tak jako umím verše s rýmy!
[…]
Ah, se il flauto io sapessi suonare
come so fare i versi in rima!
La parola? Che vuoi che esprima
per colei che ha voglia di danzare
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Lettera aperta di Sante BERNARDI al Ministro della Salute Livia Turco
QUESTO BLOG E’ VICINO A SANTE BERNARDI NELLA SUA LOTTA CONTRO LA SLA E CONTRO UN SISTEMA OTTUSO E BESTIALE CHE NEGA LE PIU’ ELEMENTARI LIBERTA’ ALLA PERSONA, AD INIZIARE DA QUELLA DI CURARSI E DI VIVERE.
PER IL DIRITTO INALIENABILE DI OGNI ESSERE UMANO AD AVERE LIBERO ACCESSO, SE LO DESIDERA, AGLI ULTIMI RITROVATI DELLA SCIENZA.
PER IL DIRITTO DI TUTTI DI POTER VIVERE DIGNITOSAMENTE NON SOLO LA PROPRIA ESISTENZA, MA ANCHE UNA EVENTUALE MALATTIA E LA PROPRIA MORTE.
FORZA, SANTE.
Postludium III
(Da: Postludium, nota critica di Giuliano Gramigna, con un disegno di Giovanna Fra, Verona, Anterem Edizioni, “La Ricerca Letteraria – Collezione del Premio Lorenzo Montano”, 2003)
Mit Namen, getränkt
von jedem Exil.
Paul Celan
Il libro di Egon – di Stefano ZANGRANDO
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Egon Ventura atterrò a Berlino il 29 ottobre 2000, nel tardo pomeriggio. Aveva alle spalle venticinque anni di vita vissuta tra virgolette all’ombra di un monumento fascista, in tasca un’inutile laurea in lettere brillantemente conseguita quattro mesi prima e in banca un gruzzolo di proporzioni assai modeste, frutto di un’estate d’intenso lavoro come inserviente aggiunto in un autogrill dell’autostrada del Brennero. Uscì dall’aeroporto di Tegel trascinando il suo pesante bagaglio e salì sull’autobus 128, il quale, secondo le indicazioni della mappa contenuta nella sua nuovissima guida turistica, lo avrebbe portato alla più vicina fermata della metropolitana U6, quella il cui percorso era indicato dalla linea viola. Fiducioso, richiuse il libretto. L’autobus chiuse le porte e partì. Continua a leggere Il libro di Egon – di Stefano ZANGRANDO
Spazi e tempi del fare – di Adam VACCARO
La pupilla che sente – Giovanni NUSCIS
Da Il tempo invisibile, Bologna, Book Editore, 2003
Come tulipani
Come tulipani
si sono dischiusi
i pugni
in questa primavera indefinita
di cui attendiamo i frutti.
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